Alfonso D’Apuzzo – Castellammare di Stabia, Salvatore Vendemmia – Aversa, Ilaria Pezone – Aversa, Maria Vendemmia – Napoli

Riassunto

Gli Autori descrivono un caso atipico di decorso clinico di un cefalo ematoma esterno in un lattante di quattro mesi, ricoverato per crisi convulsive. L’EEG e la TAC cerebrale evidenziano una sofferenza cerebrale da compressione in corrispondenza dell’ematoma, la cui asportazione determina la cessazione definitiva delle crisi convulsive.

Descrizione

Il cefalematoma esterno è una raccolta ematica sottoperiostea dovuta a rottura di un vaso in corso di travaglio prolungato, o dopo applicazione di forcipe o ventosa; o anche in assenza di eventi traumatici. Interessa generalmente una sola delle ossa craniche, per lo più il parietale; e non oltrepassa le linee di sutura (ove si inserisce il periostio). Questa caratteristica delimitazione;oltre alla consistenza elastica alla palpazione, consente di differenziarlo dal tumore da parto, che è una tumefazione edematosa delle parti molli corrispondente alla parte del cranio presentata nella seconda fase del parto. Il cefalo ematoma esterno persiste talvolta anche per più mesi, senza peraltro provocare alcun danno. Descriviamo un caso atipico di decorso di un cefalo ematoma esterno in lattante di mesi quattro; venuto alla nostra osservazione per un episodio convulsivo. Il piccolo M.E., nato a termine da gravidanza normocondotta e da parto eutocico. L a madre è affetta da epilessia temporale ed è in trattamento con carbamazepina. L’anamnesi patologica è completamente negativa fino all’età di quattro mesi, in tale epoca viene ricoverato presso la nostra divisione per una crisi di ipertonia degli arti. retroversione oculare con esame neurologico negativo nel periodo post critico. Un primo tracciato elettroencefalografico non evidenzia nulla di patologico. Durante la degenza nuove crisi convulsive si ripetono nell’arco della giornata con un ritmo di 5-6 episodi /24 h configurando uno stato di male epilettico, che viene controllato con la infusione endovena di Leveracetam. Viene praticato un secondo ed un terzo tracciato elettroencefalografico che evidenziano un’asimmetria dei fusi rapidi da sonno, asimmetria di voltaggio con elementi lenti di alto voltaggio in fronte centrale destro. Si instaura terapia con valproato di sodio alla dose di 25mg/kg/die. Le crisi si ripetono nonostante la terapia continua e la normalità del range ematico del valproato di sodio. Pratica TAC cerebrale senza m.d.c.,che evidenzia un sistema ventricolare in sede, privo di alterazioni definite., Ampie le cisterne della base e quella Silviana nonché lo spazio pericerebrale nella regione frontale e nella scissura interemisferica. Assenza di alterazioni densitometriche parenchimali. In regione parietale alta destra si apprezza prominenza ed ispessimento della bozza parietale destra al di sotto della quale si presenta un’immagine lineare calcificata con cui è a contatto la superficie cerebrale. Tale aspetto è compatibile con un cefalo ematoma organizzato ed in parte calcificato. Trasferito in ambiente neurochirurgico, al piccolo viene asportato l’ematoma che aveva scompaginato la struttura ossea ed aveva causato compressione cerebrale. Il follow-up è risultato normale.

A distanza di sei mesi è stato rivisitato: esame neurologico negativo, non più crisi convulsive, eeg normale.

Bibliografia

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Vendemmia S., et alii, Cefaloematoma, Atlante di Pediatria e Neonatologia per immagini, pag. 118, Cuzzolin Editore, Aversa, 2019